Tra Wolkite e Hosanna, a circa cento chilometri dalla capitale etiope, vive il popolo degli Uraghe, circa tre milioni di individui.
Probabilmente originari della vicina Eritrea, sono un’etnia semitica che divenne, nel periodo dell’invasione italiana, una popolazione di abili mercanti.
Hanno una complessa organizzazione sociale: esistono delle “classi” a cui si collega un capostipite, mentre i gruppi sottostanti risultano suddivisi in vari sottogruppi, al cui interno si creano alleanze, si risolvono le tensioni, si ricerca una coesione sociale.
Sono sopravvissuti alle numerose carestie grazie alla coltivazione diffusa dell’ensente, il falso banano, che ha salvato molte tribù del sud ovest dell’Etiopia.
Spesso accade che gli abitanti di villaggi confinanti non riescano ad intendersi: possiedono infatti un numero infinito di dialetti e l’unico linguaggio comune è l’idioma arabo.
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