I Dendi (tale termine, derivato dalla lingua Songhai, significa “il Popolo lungo il fiume”) sono un gruppo etnico stanziato principalmente nelle fertili pianure adiacenti al fiume Niger, dediti alla coltivazione dei terreni lungo le sue sponde e le sue aree di esondazione. I Dendi, come i Djerba Songhai, discendono dall’antico regno musulmano di Za (risalente all’11° secolo). Questi due gruppi etnici hanno diverse affinità comuni. Le colture coltivate dai Dendi includono miglio, mais, platano e manioca: il lavoro nei campi è compito esclusivo degli uomini, mentre alle donne è consentito coltivare ortaggi ed erbe aromatiche nei loro giardini. Molti di loro sono anche dediti al commercio che svolgono con capacità e competenza. La maggior parte si sono convertiti all’Islam, anche se alcune tradizioni culturali ancestrali sono ancora presenti nella loro vita quotidiana: dalla magia al culto degli antenati, dalla stregoneria ai riti di possessione. Pertanto maghi guaritori e streghe sono presenti in quasi tutti i villaggi. Tra le principali cerimonie religiose frammiste di elementi animistici si possono citare quella denominata “Genji bi hori” (una festa celebrata per donare offerte ai cosiddetti spiriti neri) e quella indicata come “Yenaandi” (danza della pioggia).
La loro società si basa sulla credenza diffusa che tutti gli uomini condividano lo stesso antenato maschio. Esiste una casta nobile e, tra i nobili Dendi, il primo figlio maschio nato da un matrimonio viene esortato a sposare la figlia dello zio paterno al fine di mantenere la “purezza” della discendenza paterna.

Fabrizio Loiacono Photographer