I Djerma Songhai sono una popolazione africana prevalentemente stanziata lungo le rive del fiume Niger che estende la sua presenza sino al Mali e precisamente nell’area di Timbouktou. Sono discendenti dal fiero popolo che fondò l’Impero Songhai, in Sudan, il quale ebbe una enorme rilevanza nella storia dell’Africa, anche e soprattutto grazie alla sua posizione strategica a cavallo tra Africa nera ed Africa bianca. L’etnia presenta tratti fortemente caratterizzati da numerose analogie con i Tuareg in quanto, nel passato, i Djerma Songhai spesso sono stati al loro servizio forzato. La società Songhai primitiva, riflettendo un processo di fusione tra gruppi umani di diversa provenienza, risultava suddivisa in tre gruppi fondamentali: pescatori (“Sorko”), agricoltori (“Gabibi”), cacciatori (“Gow”), le cui attività risultavano complementari. Il gruppo dominante era ad ogni modo quello dei pescatori, i quali potevano, navigando il corso del Niger, esercitare anche delle primordiali forme di commercio e, all’occorrenza, erano in grado di trasformare le proprie imbarcazioni in una sorta di temibile flotta da guerra.
Esiste ancora oggi un racconto mitologico che li assimila, come aspetto, agli animali presenti nel fiume che costituivano le loro prede principali (come il “pescedrago” o un ippopotamo o ancora un coccodrillo, quest’ultimo adorato come il mitico antenato della stirpe Songhai).
Ormai organizzati in Clan patriarcali, a seguito di un evidente influsso berbero, hanno comunque conservato tracce di più antiche strutture matrilineari, riscontrabili nella libertà che godono attualmente le donne.
Si sono integrati perfettamente nel territorio fertile lungo le sponde del Niger, coltivando cereali, riso e pescando nelle sue acque prolifiche. Sono anche abili artigiani e commercianti che hanno dato un notevole impulso economico e culturale a tutta la regione.
Risultano molto legati alle pratiche religiose islamiche ma non hanno abbandonato i riti ancestrali legati alla stregoneria. Immaginano la loro vita come un passaggio obbligato attraverso pericoli ed insidie: per questo motivo si rivolgono frequentemente a indovini, stregoni e sacerdoti chiedendo consulti per le possessioni spiritiche.
Altra caratteristica molto singolare dei Djerma Songhai consiste nel fatto che la loro lingua presenta molte affinità con quella dei Masai del Kenya.

Fabrizio Loiacono Photographer