Zyz è il nome coniato dai Fenici per la città di Palermo, da loro fondata intorno al 734 a.C.

Il riferimento al fiore è derivato dalla conformazione dell’antica città, da cui scendevano direttamente in mare due fiumi, il Kemonia e il Papireto (ormai interrati per evitare il ripetersi di alluvioni catastrofiche come quella avvenuta nel 1931), il cui percorso ricordava il profilo di un fiore.

Ed è come un fiore che Palermo si è presentata ai miei occhi ed all’occhio della mia fedele macchina fotografica.

Una città dalle mille sfaccettature, dai contrasti acuti, dalle contraddizioni evidenti, mi ha permesso di conoscere realtà uniche in un contesto di grande dignità, nonostante il degrado e la povertà diffusi. Palermo è apparsa come una città tutto sommato felice, dove l’adattamento al contesto in cui si vive è prioritario e di fondamentale importanza per rispondere positivamente al pessimismo dilagante in altre realtà urbane.

L’arte di “arrangiarsi” è creatività pura messa al servizio del quotidiano dai palermitani.

Il vento africano mi ha accolto mentre scendevo dall’aereo che mi aveva condotto per la prima volta a Palermo.

Un vento caldo, profumato di mare e di agrumi.

Lo stesso vento che sul bellissimo terrazzo dove ho soggiornato, all’ombra di una tettoia, suonava deliziosamente i campanellini, gli specchietti, le bacchette di bambù sapientemente dislocati.

Il medesimo vento che mi ha accompagnato durante le uscite volte a cogliere gli aspetti più nascosti, più intimi, più riservati di una Palermo per me sino ad allora sconosciuta.

Sono andato alla ricerca di soggetti da fotografare che esulassero i clichés noti e scontati.

Da tale progetto sono derivate 27 immagini in bianco e nero, stampate su carta Fine Art Baryta 325 gsm 100% cotone Bright White Hahnemuhle, nel f.to cm. 40X26,6, montate su passepartout.

Questa mia ricerca vuol essere uno stimolo ed una riflessione per l’intera città di Palermo: i suoi abitanti, le istituzioni, gli intellettuali debbono far fronte comune alla dilagante supremazia dell’illecito mafioso che potrà essere arginato, circoscritto e sconfitto, solamente con la consapevolezza di poter scardinare l’omertoso silenzio e le profonde connivenze, mediante uno spirito ed una visione del futuro innovativi. Solo attraverso questa nuova coscienza, simboleggiata nell’ultima immagine dai ragazzi sorridenti che rappresentano il futuro, il vento caldo che soffia a Palermo, porterà tra i suoi vicoli stretti il profumo della libertà.

Fabrizio Loiacono Photographer.